Consegnati oggi a Barcis i premi della XXV edizione del concorso letterario
“Giuseppe Malattia della Vallata”
Le poesie di Ivan Fedeli di Ornago (Monza e Brianza) e Fabio Franzin di Motta di Livenza si sono classificate prime nelle due sezioni del Premio
Al terzo posto Roberto Cescon di Pordenone e Silvio Ornella di Fiume Veneto
Sono stati consegnati oggi a Barcis i riconoscimenti del Premio Letterario Nazionale Giuseppe Malattia della Vallata, giunto alla XXV edizione, istituito nel 1988 dalla Provincia di Pordenone e dal Comune di Barcis, in collaborazione con la Comunità Montana del Friuli Occidentale, la Pro Barcis e la famiglia Malattia della Vallata e che gode, da alcuni anni, del prezioso sostegno della Fondazione Crup.
Il Premio quest’anno ha compiuto 25 anni e li ha festeggiati con un record di partecipanti: 628, 522 per la sezione della poesia in lingua italiana e 106 per la sezione nelle lingue delle minoranze etnoliguistiche italiane e nelle parlate locali.
“Dei numeri che sicuramente non ci immaginavamo 25 anni fa all’inizio di questa bellissima avventura – ha detto il presidente del Comitato organizzatore Maurizio Salvador -. Il Premio Malattia della Vallata è diventato uno degli appuntamenti culturali più importanti della regione e di questo siamo soddisfatti. Nel 1988, alla prima edizione, parteciparono 18 poeti del Friuli Venezia Giulia: sono stati i primi passi per questo Premio che negli anni è cresciuto e oggi vede poesie provenienti da tutta l’Italia e dall’estero. Il Premio Malattia - ha spiegato ancora Salvador – si è rivelata un’importante opportunità per promuovere Barcis e la Valcellina come luogo di poesia”.
Venticinque edizioni che hanno fatto registrare di anno in anno un aumento di partecipanti, con una particolarità sottolineata da Roberto Malattia, in rappresentanza della famiglia del “cantore della Valcellina”: “In questi anni – ha detto Malattia – abbiamo assistito ad una crescita sia per numero di partecipanti che per qualità delle opere presentante, ma vorrei soffermarmi su un altro aspetto: ci sono poeti che partecipano fin dalla prima edizione. Questo vuol dire che siamo riusciti nel difficile compito della fidelizzazione. Molti poeti si sono affezionati al nostro premio perché abbiamo costruito con loro un rapporto “speciale”, diverso rispetto alla maggior parte degli altri concorsi”.
La giuria del premio, presieduta da Tommaso Scappaticci e composta da Pierluigi Capello, Roberto Malattia, Giacomo Vit, Aldo Colonnello e Rosanna Paroni Bertoja, ha visionato i componimenti pervenuti individuando una rosa di 20 finalisti, tra i quali sono stati scelti i vincitori.
Nella sezione della poesia in lingua italiana il primo premio è andato a Ivan Fedeli di Ornago (Monza e Brianza), per la poesia “Uno sguardo legale”. Il secondo posto è andato a Piero Simon Ostan di Fossalta di Portogruaro (Venezia) per la poesia “La consistenza delle nuvole”. Terzio premio al pordenonese Roberto Cescon per la poesia “Il servomuto”. Sono inoltre state segnalate le opere di Benito Galilea di Roma, Attilio Giannoni di Castelletto S. Ticino (Novara), Manuele Morassut di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Ivano Mugnaini di Bargecchia Massarosa (Lucca), Renato Pauletto di Portogruaro (Venezia), Francesco Sassetto di Venezia e Tino Traina di Partanna (Trapani)
Nella sezione poesia nelle lingue delle minoranze etnolinguistiche italiane e nelle parlate locali, Il vincitore è Fabio Franzin di Motta di Livenza (Treviso), con la poesia “Chi sparava?”. Il secondo premio è andato a Giovanni Nadiani di Faenza (Ravenna) per la poesia “Palugh” - Pisolo. Il terzo premio è andato ex aequo a Silvio Ornella di Cimpello di Fiume Veneto (Pordenone) per la poesia “La tassa (cuasi ‘na ‘legoria) – La catasta (quasi un’allegoria) e a Alfredo Panetta di Settimo Milanese (Milano) per la poesia “A seggia ‘i juncu” – La sedia di giunco. Per questa sezione sono stati segnalati Giovanni Benaglio di San Giovanni Lupatoto (Verona), Emanuele Bertuzzi di San Giorgio della Richinvelda (Pordenone), Antonio Cosimo De Biasio di Cordenons (Pordenone), Francesco Indrigo di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Roberto Pagan di Roma e Pier Franco Uliana di Mogliano Veneto (Treviso).
Nel corso della cerimonia di premiazione, il sindaco di Barcis, Tommaso Olivieri, ha affermato che “per Barcis il Premio Giuseppe Malattia della Vallata con 628 partecipanti, il triplo della popolazione residente, rappresenta una vetrina, un’occasione per fare conoscere il nostro paese e le sue bellezze”.
L’assessore provinciale alla Cultura, Nicola Callegari, nel suo intervento, ha ricordato l’importanza assunta dal premio negli anni, soffermandosi sul valore che assume nell’epoca in cui viviamo la salvaguardia delle lingue dialettali e minoritarie.
Il presidente della Giuria, Tommaso Scappaticci, ha voluto evidenziare l’intenso lavoro svolto anche quest’anno, e ricordare, in questa occasione, la figura di Emilia Mirmina e Antonio Piromalli, scomparsi negli anni scorsi, che sono stati in passato presidenti della giuria e che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo del Premio.
“La nostra regione – ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna – basa la propria autonomia e la specialità sul multilinguismo. Il Premio Malattia della Vallata, giunto alla 25° edizione, celebra la memoria di uno straordinario personaggio della Valcellina e del nostro territorio. Lo fa, all’interno del composito mondo della cultura, dedicandosi alla poesia e lasciando spazio non solo alle lingue minoritarie riconosciute, ma anche a tutti gli idiomi che rischiano di scomparire. E’ un Premio importante, oggi ancora più importante nell’Unione Europea che ha allargato i propri confini verso il sud del Mediterraneo. Sembra dire che, nell’Europa dei popoli, siamo ancor più … uniti nelle diversità”. La cerimonia è stata accompagnata da alcuni momento musicali proposti da Erica e Stefania Fassetta.
Novità di quest’anno è il riconoscimento che la giuria ha voluto assegnare alla città da cui è arrivato il maggior numero di componimenti: Barletta in Puglia.
Il pomeriggio ha visto l’omaggio del Premio a un poeta che ha saputo fare conoscere e ha valorizzato la lingua friulana. Dopo Novella Cantarutti, Umberto Valentinis, Pierluigi Cappello e Ida Vallerugo quest’anno il riconoscimento è andato a Leonardo Zanier.
Alle 15 nel piazzale di Palazzo Centi, dopo un momento musicale di Erica e Stefania Fassetta, Zanier ha dialogato con Aldo Colonnello e con il pubblico. La cerimonia si è conclusa con la consegna di un riconoscimento al poeta di Maranzanas di Comeglians da parte della Provincia di Pordenone e del Comitato organizzatore del Premio: “Un omaggio – ha affermato il presidente del comitato Maurizio Salvador – al poeta Leonardo Zanier che con le sue cidulas, ha dato e dà voce di poesia e di verità a nomi, luoghi, speranze, amori ”.
Il Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata” venne consegnato per la prima volta il 7 agosto del 1988. Per l’occasione il Comitato organizzatore ricorderà l’anniversario martedì 7 agosto in Piazza Lungolago alle 20.30 con un evento speciale: “Voci di luoghi” con la lettura di poesie di Giuseppe Malattia e dei vincitori del premio, accompagnate dalla musica del Kaleido Ensemble composto da Marco Toso, violino, Erica Fassetta, violino, Francesca Levorato, viola, Antonio Galligioni, violoncello, Penelope Mitsikopoulos, contrabbasso e Gianni Fassetta, fisarmonica.
Barcis, 8 luglio 2012