Vincitori 2022
1º classificato Alfredo Panetta - Settimo Milanese (Milano) / Cori ’i cimentu - Cuore di calcestruzzo
2º classificato Serena Fogolini - Lauco (Udine) / Spleen da la Cjargne - Spleen della Carnia
3º classificato Cristina Micelli - Basiliano (Udine) / [Lis bicicletis a sotet tal fis dai noglârs] -[Le biciclette al riparo nel fitto dei noccioli]
I premiati delle precedenti edizioni
Fondato nel 1988 il Premio letterario “Giuseppe Malattia della Vallata” ha fatto confluire a Barcis, in Valcellina, poesie in lingua italiana, poesie nelle lingue delle minoranze etnolinguistiche italiane (albanese, catalano, grecanico, tedesco, occitanico, croato, franco-provenzale, friulano, ladino, sardo e sloveno) e nelle parlate locali e poesie in video.
In occasione della trentesima edizione del Premio letterario è stato pubblicato il volume Lungo i sentieri della poesia che riunisce le poesie in lingua italiana e le poesie nelle lingue delle minoranze etnolinguistiche italiane e nelle parlate locali premiate, dal 1988 al 2018.
Un sentiero lungo trent’anni è anche questa raccolta da percorrere cercando, dentro le parole, con la luce del sole o nel buio, colori, suoni e silenzi.
Ogni poesia una sosta, per respirare, e capire, la vita.
Dopo ogni lettura si dovrebbe poter dire:
“Qui c’è anche qualcosa di me, per me”.
Sono stati premiati nelle diverse sezioni:
Giuseppina Tundo Carrozzi, Bianca Borsatti, Pier Giorgio Manucci (1988); Paolo Sangiovanni, Livio Clemente Piccinini, Pompeo Mattioli (1989); Roberto Della Vedova, Ignazio Urso, Italo Bonassi (1990); Attilio Giannoni, Salvo Nogara, Marcello Laugelli, Giancarla Pinaffo, Bruno Casile, Giacomo Vit, Franco Gherardi (1991); Italo Bonassi, Livio Clemente Piccinini, Luigi Baldassare, Anna Boni Pontoglio, Liliana Visintin, Giacomo Vit, Romeo Trevisan, Silvano Zamaro (1992), Anna Farinati, Italo Bonassi, Giorgio Deotto, Josip Stanic Stanios, Giacomo Vit, Guido Candido di Nàrt, Silvano Zamaro (1993); Emanuele Schembari, Aminah De Angelis, Italo Bonassi, Giacomo Vit, Josip Stanic Stanios, Giancarla Pinaffo, Paola Dell’Anna, Stefano Moratto, Liliana Visintin (1994); Corrado Calabrò, Leopoldo Attolico, Franca Mainardis, Giancarla Pinaffo, Guido Candido di Nàrt, Grazia Bravetti Magnoni, Franco Gherardi (1995); Gerardo Vacana, Cristanziano Serricchio, Eugenio Bernardo Notaro, Gloria Angeli, Giacomo Vit, Marilena Rimpatriato, Liliana Visintin (1996); Tonia Caterina Riviello, Eugenio Bernardo Notaro, Pasquale Ciboddo, Fryda Rota, Paolo Venti, Guido Candido di Nàrt, Giacomo Vit, Silvano Zamaro (1997); Franco Buffoni, Sandra Carettin, Pier Franco Uliana, Giacomo Vit, Bianca Borsatti, Franca Mainardis, Marcello Laugelli, Marilena Rimpatriato (1998); Tonia Caterina Riviello, Luigi Baldassare, Salvatore Conti, Arianna Bel, Franca Mainardis, Giancarlo Povoledo, Manuela Rovere, Franco Gherardi (1999); Renata Ceravolo, Giancarlo Interlandi, Cristanziano Serricchio, Anna Maria Fellini, Giancarla Pinaffo, Josip Stanic Stanios, Fabio Franzin, Dario Petucco, Rita Rango, Alfredo Moretti (2000); Giancarla Pinaffo, Tonia Caterina Riviello, Giancarlo Interlandi, Arianna Bel, Giacomo Vit, Luigi Baldassare, Josip Stanic Stanios, Franca Mainardis, Romeo Trevisan, Dario Petucco, Rita Rango, Lucio Treu (2001); Patrizia Altomare, Manfredo Di Biasio, Franco Zoja, Silvio Ornella, Luigi Manfrin, Franca Mainardis, Davide Ceccato, Tommaso Lessio, Silvia Favaretto, Romeo Trevisan (2002); Sergio Penco, Giancarlo Interlandi, Antonio Nesci, Luigi Manfrin, Giovanni Urban, Guido Candido di Nàrt, Romeo Trevisan, Silvia Favaretto, Christian Panebianco (2003); Alessandro Bertolino, Sergio Penco, Sandra Cirani, Benito Galilea, Lionello Fioretti, Silvio Ornella, Francesco Indrigo, Renzo Furlano, Davide Ceccato, Tommaso Lessio, Christian Canderan (2004); Massimo Scrignòli, Benito Galilea, Giuseppe Vetromile, Francesco Indrigo, Silvio Ornella, Loredana Jole Scarpellini, Graziano Ciacchini, Renzo Furlano, Marcello Laugelli (2005); Giuseppe Vetromile, Sergio Penco, Carmen De Mola, Umberto Vicaretti, Josip Stanic Stanios, Silvio Ornella, Antonio Rossi (2006); Sergio Penco, Ivano Mugnaini, Alessandro Nannini, Silvio Ornella, Josip Stanic Stanios, Laura Vicenzi (2007); Anna Maria Farabbi, Paolo Longo, Ivano Mugnaini, Fabio Franzin, Antonio Rossi, Alfredo Panetta, Giancarla Pinaffo (2008), Giuseppe Zoppelli, Renato Pauletto, Tristano Tamaro, Francesco Gabellini, Gian Citton, Silvio Ornella, Alfredo Panetta (2009); Anna Elisa De Gregorio, Ivano Mugnaini, Renato Pauletto, Ivan Crico, Fabio Franzin, Marco Bagarella, Cristanziano Serricchio (2010); Ivan Fedeli, Ivano Mugnaini, Francesco Tomada, Roberto Cescon, Antonio Cosimo De Biasio, Francesco Gabellini, Giulio Redaelli (2011); Ivan Fedeli, Piero Simon Ostan, Roberto Cescon, Fabio Franzin, Giovanni Nadiani, Silvio Ornella, Alfredo Panetta (2012); Ivano Mugnaini, Francesco Tomada, Gabriella Musetti, Gian Citton, Francesco Leone, Giulia Sara Corsino (2013); Ivan Fedeli, Guido Cupani, Paolo Polvani, Fulvio Segato, Giovanni Nadiani, Giulia Sara Corsino, Rino Cavasino (2014); Guido Cupani, Fulvio Segato, Giovanni Trimeri, Benito Galilea, Rino Cavasino, Antonio Cosimo De Biasio, Emanuele Bertuzzi, Massimo Buset (2015); Ivan Fedeli, Fulvio Segato, Ivano Mugnaini, Maurizio Casagrande, Azzurra D’Agostino, Pier Franco Uliana (2016) Franca Mancinelli, Antonio Cosimo De Biasio, Fosca Massucco, Federico Zucchi, Gian Citton, Silvio Ornella, Pier Franco Uliana (2017); Saragei Antonini, Marcello Marciani, Maurizio Noris (2018); Giuseppe Nibali, Mario Cubeddu, Daniela Turchetto (2019); Daria De Pellegrini, Rino Cavasino, Maurizio Noris, Giovanni Laera (2020).
Considerazioni sulla XXXIV edizione del Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”
Sono passati trentuno anni da quando il Premio Giuseppe Malattia della Vallata inserì nel bando una sezione riservata ai dialetti e alle lingue minoritarie parlate in Italia, nello spirito del poeta di Barcis, che aveva scritto molte opere in friulano. Volendo mettere a confronto i testi in dialetto premiati nei primi anni con quelli di questa edizione, si possono fare alcune considerazioni. Sono cambiati inevitabilmente i contenuti, non più la contemplazione serena del paesaggio, l’abbraccio con la natura, il sentirsi parte dell’universo, ma uno sguardo disincantato sulla realtà, sempre più lancinante, che è impossibile ignorare, come nei versi in calabrese di Alfredo Panetta, ispirati ai gravi episodi di violenza dell’ ndrangheta (Nta certi posti, è posti stessi / malividuti, aundi Ddi è assenti / ngiustificatu, sthriscianu cobra /cu mascari d’òmani … In certi luoghi, ai luoghi stessi / invisi, dove Dio è assente/ ingiustificato, strisciano cobra / mascherati da umani ...) o come quelli in ferrarese di Edoardo Penoncini, che descrivono in modo impressionante il problema attuale della carenza d’acqua, in questo caso del Po (… nu con l’utava piaga sóta j’òć /e con al nostar zcòrar a ufa / an al vdén strac mort dré tìrar j’ùltim / e an s’incurzén ch’l’è al nostar spèć. Noi con l’ottava piaga sotto gli occhi / e con i nostri discorsi a vanvera / non lo vediamo agonizzante prossimo alla fine / e neanche ci accorgiamo che è il nostro specchio.) Sul piano linguistico, poi, si individua un interessante fenomeno, ossia la contaminazione con altre lingue, con altri mondi culturali, come nelle poesie della friulana Serena Fogolini, in cui sono presenti termini e citazioni stranieri: Spleen da la Cjargne (che rimanda agli Spleen di Baudelaire), In the waste land da la Cjargne (citazione di Eliot), all’altra friulana, Cristina Micelli, che nel titolo On the road cumò rievoca il titolo del famoso romanzo di Kerouac, e che utilizza poi vocaboli stranieri come Grunge, Balkanbrass, Seattle e Facebook in un tessuto armonico friulano. E in effetti, le lingue dialettali avranno sempre più bisogno in futuro di allargare le loro maglie linguistiche affinché possano dialogare col presente ed evitare di isolarsi in un passato che non può tornare. Altra considerazione che il concorso suggerisce è che il dialetto è ancora vivo, e rappresenta un serbatoio ricchissimo per la costruzione di testi creativi, sconfessando coloro che tanti anni fa decretavano la fine delle parlate materne. Da questo punto di vista, il Premio Malattia della Vallata è un privilegiato osservatorio che ci consegna ogni anno una fotografia autentica della situazione poetica in dialetto in Italia.
La Giuria del Premio